Overcoming gravity è un libro di Steven Low scritto nel 2011.
In questo articolo vedremo 3 buoni motivi per cui è un libro che può fare al caso.
Ho letto il libro anni dopo la sua prima uscita, ed ho acquistato anche la seconda versione. Vi consiglio l’acquisto (non scaricatelo in pdf ma aiutate l’autore, 30 euro non vi rendono poveri ma vi fanno rispettare un autore) di quest’ultima in quanto l’autore ha aggiunto parecchie nozioni in più e revisioni che arricchiscono la prima, rendendolo un manuale veramente completo, non solo per chi è appassionato all’allenamento a corpo libero, ma anche alle basi della flessibilità e dell’allenamento con i sovraccarichi.
Vediamo ora 3 motivi per cui reputo Overcoming Gravity un’ottima opera.
1 E’ un libro a 360°. Il materiale didattico sul corpo libero scarseggia, molto spesso si trovano libri che parlano solo di propedeutiche ma non di programmazione, oppure viceversa. In questo libro troverete una visione completa e molto approfondita su diversi concetti che prima di questo si erano trovati solo separatamente: programmazione, propedeutiche, flessibilità, gestione delle reps, gestione dell’intensità, metodi di allenamento, per citarne alcuni. La trattazione, lunga quasi 600 pagine, ricopre diversi argomenti. Tutto è presentato come un crescendo, partendo dalla teoria dell’allenamento e dello stretching, per passare alla pratica di un allenamento di Calisthenics.
2 Adatto a tutti. Cosa voglio dire con “e’ adatto a tutti”? Non confondete le mie parole, non è un libro adatto ai soli principianti e se siete degli avanzati non ne traete niente. E’ adatto a tutti perché chiunque può trarne ottimi spunti per organizzare al meglio i propri allenamenti. L’autore ha pensato a tutto e a tutte le domande che un principiante o un avanzato si può porre. Si troveranno quindi le basi della basi, da come attivare la muscolatura a come eseguire gli esercizi più semplici, fino a come fare gli esercizi più difficili, dalle trazioni monobraccio alle skills più ambite del corpo libero.
3 Possiede un buon connubio tra teoria e pratica. All’interno della trattazione troverete sia approfondite spiegazioni teoriche, che programmi di allenamento pratici e pronti. Le parti teoriche sono trattate in maniera chiara, non troppo complicate o usando parole fuori contesto: personalmente non ho trovato sfondoni o imprecisioni con cui mi sono trovato in disaccordo, ma anzi ho tratto diversi spunti per approfondire le mie conoscenze anche in campo anatomico e di prevenzione e cura degli infortuni. Oltre ad essere estremamente attendibile è anche scritto in maniera fluida e semplice, ci sono termini specifici che vengono poi spiegati in maniera più dettagliata. Venendo alle parti pratiche: sono davvero pratiche. Davvero davvero davvero. Ci sono esempi di allenamento, programmi già pronti stilati in base a diversi livelli di preparazione, programmazioni con l’utilizzo di zavorre, programmi di allenamento orientati alle skills, non solo monoskill ma anche su più skills assieme come ad esempio giostrare i vari stimoli. L’autore non vende di certo pappa pronta, tutto quello che è schematizzato, tutto quello che è pronto, ha delle basi dietro che vengono spiegate e di certo non lasciate passare come verità assolute, ma motivate con tesi e spiegazioni scientifiche e pratiche sul perché l’autore ha fatto certe scelte piuttosto che altre.
Se fino ad ora ho parlato dei 3 punti che rendono questo libro un buon libro, ora vorrei parlare di quelli che lo rendono un libro migliorabile. Sia chiaro, tutti i libri hanno pregi e difetti, quindi i 3 punti qua sotto non vogliono dire “non è un buon libro” ma sono consigli per l’autore affinché possa migliorarlo.
1 Alcune propedeutiche sono obsolete. Come prima cosa vorrei dire che gli esercii proposti sono piuttosto classici. Non che non funzionino, ma c’era sicuramente spazio per altri esercizi ed altre metodiche che negli ultimi anni si sono sviluppate nel mondo del Calisthenics e che hanno portato a migliori risultati. Se dovessi fare seguire ai miei allievi le sole propedeutiche che trovo in questo libro non otterrei gli stessi risultati che ottengo.
Ora, non interpretate male le mie parole, non voglio dire che “il classico non funziona”, anzi, spesso è buona cosa ripetere e ripetere le stesse drills, ma in questo caso mancano proprio esercizi e propedeutiche fondamentali per determinate skills. Ad esempio, sul front lever vengono illustrate le classiche tenute isometriche (non tutte le propedeutiche tra l’altro) e qualche dinamico a braccia flesse. Per l’oac un po’ lo stesso discorso. Insomma, manca qualche chicca che in altri libri invece ho trovato, per questo mi sento di dare questo punto a sfavore.
2 In alcuni punti è troppo semplicistico. Alcuni argomenti sono trattati in maniera forse un po’ troppo superficiale. Voglio però evidenziare come in una trattazione di 600 pagine e soprattutto generale, che comprende una moltitudine di argomenti, sia difficile approfondire ogni cosa nel pelo. Alcune didattiche agli esercizi mi sono risultate un po’ troppo frettolose, così come parti sulla programmazione o sullo stretching. Niente che non si possa risolvere con un po’ di ricerca personale.
3 Ancora è solo in inglese. Per me non è un punto a sfavore dato che l’inglese che usa è davvero molto semplice, ma essendo questa una recensione in Italiano, non posso che far notare che questo libro si trova solo in lingua inglese, quindi per qualcuno può risultare di difficile comprensione. State quindi attenti al momento dell’acquisto per non rimanere fregati e dover pagare un’interprete oltre che un libro!
Detto questo, spero che la recensione abbia chiarito di che libro si tratta e cosa potete aspettarvi da quest’opera. Non mi resta che rinnovare i complimenti ed in ringraziamenti all’autore per aver creato una vera e propria enciclopedia dell’allenamento a corpo libero.
Nel caso decideste di comprarlo, buona lettura e grazie per l’ascolto!
Elia.