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LONDON SCHOOL VLOG #3 | PERCHE’ CONTINUARE AD IMPARARE

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LONDON VLOG #3 | PERCHE’ CONTINUARE AD IMPARARE?

Sono nella mia stanza d’hotel a scrivere le parole che spero racchiudano questa mia ultima esperienza a Londra per imparare di più sul mondo dell’handbalancing e della flessibilità. 

Quest’anno mi sono concesso più comodità, da voli ad orari più accessibili ed una camera d’hotel il giorno prima di partire, senza dover dormire in aeroporto come gli anni scorsi: un’esperienza traumatica. 

Questa mia visita a Londra è stata diversa dalle altre. Forse per la diversa esperienza di allenamento che avevo le volte precedenti, forse per il clima mentale che vivevo, ma questa è stata una bellissima esperienza. Gli allenamenti che ho seguito negli ultimi 8 mesi a casa, quasi ogni giorno, in una stanza lontana da tutti, con una  media di 4-5 ore al giorno (che sono molte per qualcuno, normali per altri, poche per qualcun’altro) per 6 giorni la settimana hanno portato dei frutti.

A dire di essere migliorato però, non sono io. Questo è il punto su cui vorrei concentrarmi e che mi porta ogni tot mesi a viaggiare nella capitale del Regno Unito. Personalmente mi trovo sempre in una perenne lotta con me stesso, con i miei limiti, con il mio livello e con la mia mente, cercando di migliorarmi ogni giorno al massimo: oltre a questo non mi interessa niente, cosa fanno gli altri, a che livello sono o cose simili. Non soffro di nessun tipo di “manie di competizione” nei confronti di altri. Ma, e c’è un grande ma, ho bisogno di confrontarmi con la realtà. Perché sì, sono in lotta con me stesso, ma come faccio a sapere se effettivamente il me stesso di oggi è meglio di quello di ieri? Guardando foto e video di qualche mese fa per conto mio? Certo, può essere una risposta. Ma una risposta davvero superficiale e che lascia spazio a troppe interpretazioni. Preferisco qualcosa di più concreto. Preferisco una figura di riferimento che mi possa dare conferme. Quest’anno, posso direi di averne avuta qualcuna, di essermi tolto qualche sassolino dalla scarpa, il problema è che dentro restano tanti di quei sassi che non sono scarpe ma macigni, ma almeno qualcuno posso dire di averlo tolto. 

I giorni di allenamento sono stati come sempre impegnativi ed interessanti, fonte di ispirazione dalla quale trarre esperienza e conoscenza per il mio futuro ed il mio approccio all’allenamento. Ho girato anche per la capitale questa volta incontrando un grande performer di verticalismo (Sammy Dinneen) dal quale ho avuto il piacere di imparare per una sessione di allenamento. Le lezioni nella scuola sono state di 4 ore al giorno, alle quali abbiamo aggiunto anche delle sessioni serali a giorni alterni di 2 ore circa. L’approccio all’interno della scuola è molto rivolto verso la tecnica degli esercizi, quindi imparare un allineamento corretto, dalla posizione delle spalle, petto, bacino, gambe e tutto il resto, sia a due mani che ad una. Dopo un riscaldamento non esattamente veloce, ma molto dinamico e con vari richiami alla ginnastica artistica, si passa direttamente al lavoro vero e proprio mischiando verticale e flessibilità. 

Insomma, anche questa volta torno a casa con un bagaglio tecnico ampliato, ponendo un mattone in più nel muro che piano piano sto costruendo. Il mio approccio nella costruzione di tale muro, come spero di avervi fatto capire, è non fermarmi mai solo a quello che penso io, ma cercare di conoscere altri pensieri e mettermi in gioco con persone più brave ed abili di me: solo così posso sapere dove andrò, con quale strada e come migliorarmi. Non mi piace essere troppo fisso nelle mie idee anche se cerco di mantenere sempre un filo logico ben preciso. Non tutto quello che mi viene sottoposto lo prendo per assolutamente vero, prima cerco di analizzarlo e capirlo, per poi poterlo interiorizzare e capire. 

Spero che con questo video articolo vi possa portare con me in questa fantastica esperienza. Grazie per la lettura e per la visione!

Elia.

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